Toscana tra natura e storia: itinerari consigliati per scoprire paesaggi autentici
Toscana tra natura e storia: itinerari consigliati per scoprire paesaggi autentici

Toscana tra natura e storia: itinerari consigliati per scoprire paesaggi autentici

La Toscana è spesso celebrata per le sue città d’arte, il vino Chianti e i borghi medievali, ma oltre i confini delle mete più turistiche si nasconde un patrimonio naturale e storico di rara bellezza. Per chi ama camminare, osservare e scoprire a passo lento, questa regione offre una rete di itinerari che si dipanano tra vigneti collinari, foreste secolari e tracce di antiche civiltà.

Tra le crete e le colline: il Sentiero delle Biancane

Nel cuore delle Colline Metallifere, vicino alla cittadina di Monterotondo Marittimo, si sviluppa un percorso poco conosciuto ma estremamente suggestivo: il Sentiero delle Biancane. Si tratta di un itinerario ad anello di circa 6 km, con un dislivello moderato di 250 metri, adatto alla maggior parte degli escursionisti, anche famiglie con bambini abituati a camminare.

Il sentiero attraversa un paesaggio quasi lunare, dove le fumarole e le emissioni di vapore ricordano che il sottosuolo è ancora attivo. Le rocce chiare, ricche di minerali, danno il nome all’area. La camminata è accompagnata da un persistente odore di zolfo e dal rombo sommesso della terra. Ricordo una giornata d’aprile in cui la nebbia mattutina si amalgamava con le esalazioni termali, creando un’atmosfera mistica.

Consigli utili: evitare le ore centrali delle giornate estive per via del caldo e della quasi totale assenza di ombra. Indossare scarponi con buona aderenza, il terreno può risultare scivoloso in presenza di umidità.

L’anima medievale della Garfagnana

Se cercate silenzi, castagni secolari e paesini fuori dal tempo, la Garfagnana è una destinazione che merita più di un’escursione. Questo angolo di Toscana settentrionale, incastonato tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano, offre centinaia di chilometri di sentieri ben segnalati.

Uno dei miei itinerari preferiti parte dal borgo di San Pellegrino in Alpe, a 1525 metri di altitudine, raggiungibile in auto da Castelnuovo Garfagnana. Da qui, si può intraprendere il Sentiero 00 del CAI, che segue il crinale appenninico. Oltre a viste spettacolari sulla valle del Serchio, si cammina sulla “Via dei Pastori”, dove ancora oggi si incontrano allevatori e malghe attive. L’itinerario può essere ridotto in base al tempo disponibile, ma consiglio di raggiungere almeno il Passo delle Radici, per un’escursione di circa 10 km (andata e ritorno) e 400 m di dislivello complessivo.

Portare acqua abbondante (non sono presenti fonti lungo il percorso) e attrezzatura adatta al vento, spesso presente anche in estate. Da non perdere, in zona, i necci con ricotta e miele: piatto povero, ma carico di gusto e storia.

La Montagnola Senese: tra pievi, boschi e silenzi

A pochi chilometri da Siena, la Montagnola Senese è una zona collinare dove la natura si intreccia con le tracce lasciate da monaci, pellegrini e contadini. I sentieri sono in gran parte su sterrato e coprono una varietà di ambienti: macchia mediterranea, castagneti, pascoli e piccoli borghi in pietra.

Un itinerario consigliato parte da Sovicille e conduce all’Eremo di Santa Lucia, passando per la Pieve di Molli. La lunghezza totale è di circa 12 km con 300 m di dislivello. Il cammino è semplice tecnicamente e può essere affrontato anche in autunno o inverno, grazie al clima mite della zona. Lungo il percorso si notano le antiche carbonaie e vecchie mulattiere usate dai mercanti e dai pellegrini medievali.

In un’occasione, ho avuto la fortuna di imbattermi in un anziano del posto che mi ha raccontato delle “vegliate” d’inverno: serate passate davanti al focolare a raccontare storie e a cucinare castagne bollite nel vino rosso. Sapori e memorie che ancora resistono in questa terra apparentemente sospesa nel tempo.

Val d’Orcia: un classico da percorrere a piedi

Sebbene la Val d’Orcia sia nota soprattutto per le sue vedute instagrammabili, percorrerla a piedi rivela dettagli che sfuggono a chi si accontenta dell’automobile. Il tratto fra San Quirico d’Orcia, Bagno Vignoni e Rocca d’Orcia offre un itinerario completo tra paesaggi aperti, storia e relax termale.

Il percorso consigliato parte da San Quirico e attraversa le famose crete fino a Bagno Vignoni (6 km), dove le antiche vasche termali nel centro del borgo raccontano di un passato fatto di pellegrinaggi e guarigione. Da qui si può proseguire in salita verso Rocca d’Orcia (altri 3 km), da cui si gode di una vista panoramica mozzafiato sulla valle. Il tour completo (andata e ritorno) è di circa 18 km, con un dislivello cumulato di 400 m.

I bastoncini da trekking sono utili, soprattutto nel tratto che sale alla Rocca. In primavera si cammina tra papaveri e ginestre, un tripudio di colori e profumi. Per chi volesse trasformare la gita in un’esperienza gastronomica, consiglio un pranzo alla vecchia trattoria di Bagno Vignoni: pici fatti a mano e cinghiale in umido da manuale.

La Maremma: dove l’uomo ha collaborato con la natura

La Maremma grossetana è spesso esclusa dagli itinerari montani, ma offre alcuni dei percorsi più autentici di tutta la Toscana. Uno fra i migliori è il trekking che attraversa il Parco Naturale della Maremma, da Alberese fino alla spiaggia di Cala di Forno, passando per la Torre di Collelungo.

Si tratta di un’escursione di circa 16 km (andata e ritorno) con dislivelli trascurabili, ma con l’obbligo di prenotazione nella stagione turistica, poiché si tratta di una zona protetta. Il percorso si snoda tra pinete, dune costiere e tratti di macchia dove è facile avvistare cinghiali, daini e, con un po’ di fortuna, anche il falco pellegrino.

Il fascino del cammino è accresciuto dalla storia dei butteri, i leggendari cavalieri della Maremma, ancora oggi attivi in alcune tenute. Non è raro trovare armenti di vacche maremmane al pascolo. Per chi desidera prolungare il soggiorno, consiglio le strutture agrituristiche della zona: ospitalità sincera e prodotti locali come l’acquacotta o il pecorino stagionato in grotta.

Informazioni pratiche e consigli utili

  • Abbigliamento: qualunque sia il percorso scelto, è fondamentale vestirsi a strati, con capi traspiranti e impermeabili. Le condizioni climatiche in collina possono cambiare rapidamente.
  • Cartografia: sempre meglio affidarsi alle mappe escursionistiche del CAI o ai tracciati GPX scaricabili da fonti attendibili. In alcune zone, come la Garfagnana, il segnale cellulare è debole o assente.
  • Rifornimenti: molte aree remote non dispongono di bar o fontanelle. Portare almeno 1,5 litri d’acqua e qualche snack energetico.
  • Rispetto del territorio: pochi gesti contano molto: rimuovere i rifiuti, non uscire dai sentieri e rispettare la fauna locale.
  • Periodo migliore: la primavera e l’autunno offrono temperature ideali e colori mozzafiato, ma con le giuste precauzioni ogni stagione ha il suo fascino.

La Toscana, al di là delle cartoline, è una terra da camminare, da osservare a distanza ravvicinata. Ogni sentiero racconta una storia, ogni paesaggio è il risultato di secoli di convivenza tra uomo e natura. Preparare lo zaino, scegliere una buona compagnia e lasciarsi guidare dai passi: a volte è tutto ciò che serve per scoprire l’autenticità di un territorio.